Eliana Prosperi è una pittrice decisamente avviata verso la stagione della piena maturità artistica.

Ha già percorso un lungo cammino in solitudine, senza mai legare il proprio nome a correnti, gruppi o movimenti di qualsiasi tipo.

Infatti, è trascorso giusto un trentennio da quando, partecipando -giovanissima- alla prima mostra collettiva, ricevette un premio dalle mani del poeta Rafael Alberti.

Da allora la Prosperi ne ha fatta di strada, affinando il suo bagaglio tecnico mediante l’utilizzo di una tavolozza ricca di opzioni cromatiche, benché sempre oscillanti tra il pirotecnico e lo sfumato, il monocorde ed il raffinato.

Sempre, però, la Prosperi raggiunge effetti di notevole pregio estetico e questa ennesima rassegna lo sta a dimostrare sotto ogni aspetto.

Le tele che ci presenta lasciano, inoltre, trasparire in modo evidente la sua irrisolta "contraddizione" di sempre: l’oscillazione tra la "joie de vivre" ed un pessimismo a tratti cupo; tra l’uso di colori esplosivi e gai e brani monocromatici introversi e meditabondi.

Ma, come ebbe a dire Cesare Pavese, "non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola".